Sciopero scolastico del 30 maggio, assemblea preparatoria al liceo Giannone
- Scuole Università - Comunicato stampaLa posta in gioco è alta: riguarda prima di tutto il cervellotico iter per immettere in ruolo nuovi docenti, che crea un nuovo “mostro” burocratico e penalizza i precari, poi l’elemosina pensata come aumento per i docenti (tenendo conto che quelli italiani sono già tra i peggio pagati d’Europa), infine la questione probabilmente più sconcertante, con l’invenzione di modalità di aggiornamento (spazzando via, in una logica di rigida centralizzazione, la ratio stessa dell’autonomia nel campo della formazione) valutate che creerebbero (ah, Berlinguer!) docenti di serie A e di serie B, da pagare con risorse tolte alla Carta del Docente (una delle poche innovazioni significative e realmente funzionali ai bisogni della scuola dell’ultimo trentennio), al MOF (Fondo miglioramento offerta formativa) e con riduzione di organico fino a 10.000 docenti.
Altri elementi problematici: il clamoroso ritardo del rinnovo del contratto ’18-’21 già ampiamente scaduto e le irrisorie risorse che il governo intende mettere a disposizione, disconoscendo il prezioso lavoro del personale scolastico tutto (e quello svolto durante il periodo pandemico). Non di minor conto le problematiche relative al personale ATA, gravato di enorme mole di lavoro, e anch’esso dentro dinamiche relazionali spesso non partecipate se non francamente impositive.
Folti gli interventi dei docenti presenti, che hanno mostrato consapevolezza della posta in palio, ma anche richiesto azioni continuative di protesta, sostegno forte da parte dei sindacati ad azioni da mettere in campo nelle varie realtà locali. Insomma, con sensibilità diverse, tutti i docenti intervenuti hanno concordato con la necessità di una vibrante azione di protesta, a patto che però essa non rimanga isolata e preluda ad una stagione di lotta nei confronti di un paradigma “mercatista” della scuola oramai usurato ma che tende inerzialmente a perpetuarsi. Urge, questo in sintesi l’appello emerso dall’assemblea, l’affermazione, attraverso azioni coordinate e continuative, della dignità dei docenti, visti come professionisti e lavoratori, dentro una comunità educante non riducibile al modello aziendalistico, comunità democratica e centrata su scelte condivise.