Le ordinanze e gli appelli non fanno la comunità e se ne pagherà il conto. E i neri segnali della politica
- Opinioni
E c'è che per esigenza di spesa (i tradizionali ultimi ritocchi alla tavola figli delle dimenticanze più improbabili) ci si dovesse muovere in città.
Non richiesto, un consiglio al sindaco di Benevento: elimini del tutto dal testo delle prossime Ordinanze il suo appello al senso di responsabilità della cittadinanza.
Eccole lì, a punteggiare alcuni centri nevralgici di periodo – non gli hub vaccinali, né gli ospedali, ma i bar; a “fare ape”(ritivo); eccole certune torme di imbecilli (il linguaggio è neutro: rigorosamente uomini, mezzi uomini, ominicchi e donne di pari valore) ammassate, smascherate, assemblate, vocianti, incuranti, illuminate dal livido riflesso di fuochi artificiali da far esplodere, pure sgommanti con fragore perché non vada dispersa l'euforia da tasso alcolico senza provare l'ebbrezza del volante fra le mani.
Capita anche, per finire giorno, che il conto alla rovescia televisivo sia concluso, nel rispetto dell'ennesima Ordinanza, dalle infiorescenze colorate sopra il cielo di Benevento precedute dal fracasso dello scoppio.
Il Presidente parla, certi altri fanno. Qualcuno pagherà il conto: a casa in quarantena, in ospedale, all'obitorio.
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...e poi la politica, segno dei tempi che cambiano stando fermi: la foto del San Silvestro a braccia tese per i saluti fascisti dei dirigenti partenopei di Fratelli d'Italia, la destra che vorrà essere, ahinoi, maggioranza in questo Paese. Manca solo un cavaliere al Quirinale. G.F.