L'erba dell'avversario è sempre più brutta: il centrodestra che sottolinea i guai degli altri
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La rispettabile analisi condotta, che – sotto traccia anch'essa – semina un po' di sana e utile zizzania nella parte avversa, lasciando addirittura intravedere un'esca (ma non l'amo) per Civico 22, si collocherebbe, però, al secondo posto nel campo delle valutazioni pre-elettorali. Paolucci, infatti, che l'agiografia mediatica descrive come “uno degli esponenti più lucidi e raffinati del panorama politico locale. Colto... profondo conoscitore delle dinamiche politiche, uno di quelli che ravvivano la fiamma della destra da ragazzini”, aggiungerebbe a questi tratti caratteristici anche una superiore credibilità qualora svelasse dapprima l'arcano sulla coalizione del centrodestra alle prossime amministrative. Magari spiegando perché, a esser sintetici, nella città degli 'ismi' (centrismo, moderatismo, clericalismo, familismo, conservatorismo, fascismo), quest'inclinazione storica quasi 'naturale' non trova a sua volta alcun punto di sintesi, barcamenandosi – a leggere giornali e siti - fra vertici, chiamate a raccolta, false partenze, attese con tanto di calendario da rispettare e, soprattutto, nomi spendibili.