Moretti si candida a sindaco in nome della società civile e contro il mastellismo. La palla passa al PD
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Il testo in questione ha il valore e il sapore classico ed ufficiale della 'discesa in campo': lo scrive, infatti, l'esponente più rappresentativo di detto laboratorio civico. E così, quest'ultimo è individuato con chiarezza come l'alternativa più affidabile alla devastazione (quasi) quinquennale del mastellismo nella chiamata alle urne dei beneventani, mentre l'autore stesso non dicendolo ci dice, firmandosi, che il candidato-sindaco di Civico 22 è lui. Lui, Moretti, la scelta altra rispetto a Mastella.
Nulla di trascendentale, si dirà: tutto risaputo. Certo, tutto risaputo per voci e senza alcuna certezza: il corpo alle voci è appunto questo 'manifesto' del 3 gennaio.
Il cui significato non si... limita solo all'aspetto appena ricordato (Moretti vs Mastella; la società vs la politica), ma assume la forma (ora) di un indirizzo immodificabile in chiave elettorale: convergere su Moretti-sindaco se si intende sbarrare la strada al ricandidato Mastella (e al residuale centrodestra che nel ceppalonismo non si riconosce).
Non è un caso che tale, programmatico, intervento di Moretti plani sulle redazioni giornalistiche appena 48 ore prima di una conferenza stampa della maggiore forza del centrosinistra beneventano e sannita per consistenza d'urne, quel Partito Democratico che offrirà alle curiosità dei giornalisti il deputato Del Basso De Caro e il consigliere regionale Mortaruolo.
Conferenza che, a dispetto del pessimo titolo (sul 'bilancio dei bilanci, nazionale e regionale') non in grado di scaldare coscienze, difficilmente si sottrarrà a un’analisi cittadina: della quale potrà offrire una chiave in senso dilatorio oppure spargendo una cortina fumogena, ma con l'evidente sottotesto di un partito che, a questo punto, dovrà farsi vagone e non locomotiva...