Foiano, la 40a edizione della 'Festa dell'Emigrante'
- Cultura Spettacolo - Gli appuntamenti - Comunicato stampaAlla presenza delle autorità e della cittadinanza, la mostra, la cui realizzazione è stata curata dalla Dr.ssa Delia Calzone, già Presidente dell’Associazione “Universitas Terrae Reginae”, partner dell’iniziativa, diparte dalla consapevolezza della necessità di indagare nelle viscere dei fieri Sanniti, dopo quasi due millenni di “damnatio memoriae” voluta da Silla, il dittatore romano che asseriva di non riuscire neppure a dormire finché anche un solo guerriero sannita avesse percorso in armi le valli della sua terra. La mostra si articola in cinque sezioni principali: la parte introduttiva, che presenta la cultura di quel popolo, denigrata dai Romani, interessati ad esaltarne solo le virtù belliche per valorizzare la propria supremazia, negando quegli importanti aspetti che portavano i giovani Sanniti a studiare ed a formarsi nelle scuole della Magna Grecia; il “cuore” del progetto, ovvero, le riproduzioni di armi e costumi dei guerrieri, per concessione dell’associazione “Benevento Longobarda”, che pone l’attenzione, sugli avvenimenti accaduti, tra il IV ed il I secolo avanti Cristo , proprio in queste terre ( gli antichi Campi Taurasini ) e rievoca la battaglia di Cenna del 314 a.C., della quale parlano Livio e Diodoro Siculo, quasi certamente ivi svoltasi, come sostenuto dall’Avvocato Alfonso Meomartini, originario di Reino e grande cultore di storia locale; una serie di pannelli con le immagini dei reperti rinvenuti nel territorio dall’Ottocento ai giorni odierni, tra i quali il celebre elmo custodito al Museo del Sannio di Benevento; un settore dedicato al Matrimonio dei Sanniti, del quale parla lo storico Strabone, oggetto della rievocazione del 10 agosto; un altro dedicato al Tratturo, l’antica via della transumanza ed al suo antichissimo collegamento con le civiltà succedutesi nelle nostre zone.
La mostra sarà aperta anche nei giorni 1,3,6,7,11,12,14 e 17 agosto, dalle 20.00 alle 22.30. Vietato mancare, ad un appuntamento con la storia, ne va del nostro futuro.